FroggyCon 2024: riflessioni e ringraziamenti

È tutto un turbine. Faccio fatica a descrivere le mie impressioni a riguardo della seconda edizione della FroggyCon che si è svolta questo Sabato, ma ci proverò. Invito anche voi a condividere le vostre impressioni e storie qua sotto, anche semplicemente parlando delle sessioni che avete giocato.

Per me è stata un’incredibile odissea perché da due settimane avevo sviluppato un’infezione acuta al colon che mi ha costretto a letto o ad andare in giro con il bastone. È un miracolo che fossi quasi guarito in tempo per Sabato. E ho comunque dovuto giocare sotto effetto di un dosaggio di antibiotici che non raccomando ai più.

Il secondo album è sempre il più difficile. Le sensazioni a una seconda edizione della convention sono diverse dalla prima: l’eccitazione della novità si ritira per lasciare spazio alla realizzazione che potrei aver creato qualcosa che ha un valore che perdura nel tempo e che non sarà soltanto una tantum.

Ci sono anche stati degli intoppi organizzativi non da poco, alcuni che non sono in libertà di discutere, alcuni dei quali non sono colpa di nessuno, ma altri che sono stati certamente colpa mia e dai quali imparerò. Primo tra tutti l’idea di mettere i numeri dei tavoli dietro un QR code che non era molto visibile. Ma come in tutte le odissee, le cose si sono in qualche modo risolte, e sebbene una prima preoccupazione la mattina la convention ha cominciato a ingranare e dopo pranzo ero sicuro che la FroggyCon sarebbe stata un successo.

Come misuro il successo? Non necessariamente in termini di numeri. Quest’anno ho introdotto una regola che obbligava i facilitatori a presentare sessioni per massimo due turni, in maniera che potessimo giocare ad almeno una sessione portata da qualcun altro, e promuovere un clima di scambio. Abbiamo avuto anche più facilitatori dell’anno scorso, ma come risultato della regola meno sessioni in totale. E c’è stato anche un calo di iscritti del 25% circa — che altri organizzatori di convention mi hanno detto è un trend di partecipazione generale, in quanto si sospetta che i numeri del 2023 fossero inflazionati da un boom post-COVID.

Forse con la partecipazione più bassa è avvenuta una focalizzazione dei partecipanti: più interessati dal format che propongo che persone che giocherebbero a qualunque cosa. Ho notato prima di tutto una condivisione e comprensione molto più profonda dei principi della FroggyCon, prima di tutto tra i facilitatori e in secondo luogo anche tra i giocatori. Devo ancora analizzare i sondaggi, ma penso che la mia impressione verrà riflessa nei dati che ho raccolto.

In secondo luogo mi sembra che sono riuscito ad aumentare ancora di più sul clima di scambio e sperimentazione della prima edizione. C’erano tantissimi facilitatori che hanno portato giochi autoprodotti, al punto che non riesco a contarli. E ho davvero la sensazione che ogni volta che vi rincontro abbiate imparato cose nuove e abbiate molto da insegnarmi. Mi dispiace solo non essere riuscito a spendere più tempo con ciascuno.

Voglio davvero ringraziare tutte le persone che si sono sbattute per far accadere questo ritrovo di pazzi, e anche tutti quelli che sono venuti fisicamente a giocare. La convention non avviene senza di voi, e vi sono profondamente grato.

12 apprezzamenti

È stato un evento indimenticabile. Splendide giocate con splendide persone <3 !

4 apprezzamenti

Una bella giornata, ho portato due sessioni e purtroppo motivi logistici mi hanno impedito di giocare anche la sera. Raramente sono così rilassato alle convention, tempo speso bene con bellissima gente.

5 apprezzamenti

A livello di giocare, ho giocato:

La mattina il mio Inquest inquest, con il caso Il Vandalo del Porno, ambientato in una scuola superiore italiana. Che dire, il gioco meccanicamente procede bene, non ho nessun punto di insoddisfazione su come funzionano le meccaniche. 3 ore erano troppo poche per finire il caso e lo sapevo, ma sono stato contento di come si è svolto e di quanto diversa la sessione era da quella che ho fatto a Capodanno (una comprova del fatto che in questo gioco le persone contano).

Sono stato anche contento di poter mostrare a @dismasterfrane le differenze nel sistema della Tensione dopo il suo feedback e di essere riuscito a giocare con lui in maniera più funzionale della volta scorsa alla LudiCON. Oltre a FraNe c’erano @Faust e compagna, e un giocatore che non conoscevo, Cristian, il cui contributo alla sessione ho molto apprezzato. Questa sessione non ha preso i toni satirici e comico-drammatici di quella di Capodanno, impostandosi più su un tono scanzonato, ma non distruttivo. Ho fatto qualche errore nella presentazione del caso per via del fatto che mi sono dimenticato gli appunti in Finlandia.

Al turno del pomeriggio ho giocato Cairn cairn con Marcello “Zülly”, nella sua versione con modifiche e aggiunte. Reitero quello che ho sentito le altre volte che ho giocato con Marcello, e ammiro davvero la sua capacità di ascolto al tavolo, in qualsiasi ruolo. Il monologo all’inizio è stato un po’ troppo lungo, ma non appena abbiamo inquadrato c’è stata una serie di domande alternate tra me, Marcello, e gli altri giocatori, che hanno davvero definito bene per me la situazione e lo scenario del posto dove eravamo naufragati. Ho avuto la possibilità di calarmi nel ruolo di un degenerato e viscido ex-scassinatore e il livello di coinvolgimento era tale per me che mi sono trovato a sentire molto forte la presenza del personaggio nella mia psiche che mi chiedeva di fare delle cose, in termini Jungiani diciamo. Particolare la presenza di un culto di un dio rana che io trovavo esilarante ma il personaggio sentiva come disgustoso e degenerato. Ho purtroppo dovuto allontanarmi negli ultimi 20 minuti perché il rumore dei tavoli ha cominciato a darmi alla testa e dovevo riprendermi per il terzo turno.

Al turno serale ho giocato Trollbabe trollbabe nella sua edizione del 2023, dove ho svolto il ruolo del GM. Ha giocato con me @Bille_Boo più due amici di vecchia data che sono venuti a visitare la convention. Trollbabe è per me ormai un gioco sicuro, so come farlo girare. Prima di tutto sono riuscito finalmente a giocare di persona con @Bille_Boo, cosa che non ero ancora riuscito a fare. La riflessione che ne ho tratto questa volta è che una qualità ottima di Trollbabe è che davvero qualunque cosa la trollbabe voglia fare è valida: non ci sono vincoli al suo comportamento. Anche contributi che in altri giochi sarebbero considerati distruttivi e dannosi possono diventare tematici. Uno dei giocatori ha terminato l’avventura presto, uccidendo e terrorizzando senza farsi domande i troll sotto ordine degli umani. Ha fornito un nuovo contributo tematico all’avventura di @Bille_Boo quando vi si è unito, dato che in quella i Troll erano stati inquadrati dalla trollbabe di Lorenzo come vittime.

Ho apprezzato anche la regola della nuova edizione che dice “no new information”, invitando a giocare nel presente utilizzando semplicemente quello che è stato stabilito prima, senza puntare a impostare cose future.

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Io al mattino ho facilitato Bleak Spirit bleak-spirit, hack di Lovecraftesque dove i ruoli di gioco si passano di scena in scena. Solo uno dei giocatori aveva già giocato un titolo di questo tipo (I Figli della Rovina). Purtroppo non c’è stato il tempo di giocare fino in fondo la parte finale della giocata (lo scontro con l’Antagonista e l’Epilogo), ma sono comunque soddisfatto della partita e di come siamo riusciti a dialogare al tavolo tra giocatori. Ormai Bleak Spirit è un titolo che ho giocato tante volte (12+ sessioni) e sto cercando di giocarci in maniera sempre più attiva, critica. Da una parte questa cosa è appagante, dall’altra inizio a intravedere qualche crepa (vera o fittizia, ci sto ragionando). Materiale per un thread dedicato, forse.

Al pomeriggio ho giocato a Mythic Bastionland, facendo provare il gioco a @danieledirubbo, @Xeno, Alberto Centemeri dell’Alleanza OSR Pizza e @el.lamboz. Me la sono goduta un sacco (bisogna dire che il tavolo all’aperto e il tepore primaverile hanno dato il loro contributo) e Mythic Bastionland mi sembra sempre di più un gran bel gioco. L’imprevedibilità di alcune giocate (tipo il cavaliere di Daniele che cattura la strega delle nuvole e la compagnia che decide di portarsela dietro per tutto il tempo, in catene) e certe scene mi hanno lasciato un bel ricordo della sessione (forse un po’ troppo caciarona, ma mi sono sentito a casa :heart:). Mythic Bastionland non è il titolo migliore per le oneshot e rende al meglio quando si dà il tempo a certi eventi di maturare sessione dopo sessione, ma è stato bello confrontarsi al tavolo e non vedo l’ora di giocarci una campagna.

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In questa FroggyCon ho giocato, in quest’ordine, a Inquest inquest di @ranocchio , il mio Langobardia Horribilis langobardia-horr e In the Age of Bronze and Blood, un nuovissimo gioco di @LordPersi.

Sono stato accompagnato da Francesca, la mia ragazza, che ha giocato a tutte e tre le Sessioni.

Ho trovato in Inquest un gioco che parla di persone che investigano su un caso da risolvere. A parte qualche mia iniziale incomprensione sulla costruzione dei pool e qualche dubbio su come e chi dovesse contribuire alla fiction (la scena dove eravamo quasi tutti a casa di Mattia), è filato molto liscio. Il tono era leggero, ma l’investigazione mi ha coinvolto molto e non l’ho trovata assolutamente forzata: tutto emergeva naturalmente dal dialogo. Ho trovato il gioco maturo in termini di sviluppo: sono già state affinate alcune regole per aumentare l’intuitività nell’applicazione, sintomo di una consapevolezza avanzata delle dinamiche del gioco (i cerchietti per contare quanti dadi Reputazione e Corpo erano rimasti).

La Sessione di Langobardia Horribilis è stata quella che ho portato come facilitatore. Ci hanno giocato Francesca, @Karaburan e Luca, un ragazzo che non conoscevo. Dopo l’iniziale spiegazione e una piccolissima Sessione 0 che arricchiva i materiali pregenerati, ci siamo gettati subito nell’azione della Caballicatio. Ritengo che la Sessione sia andata bene, non ci sono state grosse incertezze nell’applicazione nelle regole, se non in un momento dove non era chiarissimo cosa volesse mettere in gioco Francesca per una Prova.

Infine, nel playtest di In the Age of Bronze and Blood, io e Francesca abbiamo giocato con @Xeno @Nick_Coolness e ovviamente @LordPersi. La sessione ha esplorato la creazione dei Personaggi, della Comunità in cui vivono insieme ai PNG (e i relativi legami con essi) e delle Minacce che la colpiranno. Abbiamo creato un villaggio mediterraneo etrusco, minacciato dalla siccità, un’invasione di zanzare portatrici di malattie, l’arrivo di un popolo invasore e una strana malattia delle piante. Questa parte è stata molto interessante e l’ho trovata allo stato attuale già molto solida. Nella fase d’azione abbiamo esplorato delle Scene (sullo stile a chiamata di Trollbabe) dove spesso sono emersi conflitti che ci hanno permesso di approfondire e scoprire le dinamiche di questa comunità. Il mio personaggio era un violento e iracondo soldato aveva a che fare con un pretendente alla mano della donna che voleva sposare, e avrebbe affrontato in prima linea la minaccia profetizzata da un PNG. È stato molto interessante anche scoprire come c’erano già alcune parti che il sistema richiedeva ma non erano state previste nel regolamento. Abbiamo finito la sessione in anticipo per poter dare una serie di feedback sull’esperienza di gioco.

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Chiaramente dici bene, Mythic Bastionald non si presta particolarmente bene alle one-shot, ma secondo me l’abbiamo provato proprio nel modo giusto, senza snaturarlo. Da tempo lo volevo giocare, e ora posso dire di averne un’opinione fortemente positiva (probabilmente anche grazie ai giocatori incredibili con i quali mi sono ritrovato a giocare :heart:!).

3 apprezzamenti

Mi è spiaciuto un sacco non poter partecipare neppure quest’anno.
I feedback che sto leggendo in questo thread mi fanno capire quanto sia pensata bene come convention. Spero di poter essere dei vostri l’anno prossimo.

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Io questa volta avrei dovuto giocare a InQuest con @ranocchio e poi portare Rinascimento rinascimento di @PedroCeleste (con un’avventura scritta da me) e infine il mio Biancaneve e le Bestie di Malaffare. A dieci minuti dall’inizio del primo turno, però, mi sono spostato a giocare di nuovo a FanX fanx con Dada (l’altro autore, oltre a me), perché altrimenti non sarebbe partito il tavolo. Mi è spiaciuto un po’ perdermi InQuest, ma ammetto che, dopo 16 mesi di dolorosa gestazione, fremo un po’ all’idea di portare FanX a un punto in cui mi ritenga soddisfatto, quindi sacrificherei anche mia madre per un altro giro di playtest.

La prima sessione con FanX è andata molto bene, il gioco ormai gira in maniera soddisfacente anche quando i dadi fanno cose che non avevo minimamente preventivato. In questo caso, la generazione casuale della mappa delle relazioni non ci ha dato una situazione esplosiva, come sarebbe l’idea del gioco, ma una specie di idillio suburbano. Poco male, ci hanno pensato i nostri personaggi a scatenare una guerra fra bande. Abbiamo testato un po’ di variazioni e siamo soddisfatti di quasi tutte, tanto che prossimamente organizzeremo dei playtest più aperti con una forma molto embrionale del manuale.

La seconda sessione è stata la prima volta che sono riuscito a giocare a Rinascimento, dopo mesi e mesi di tentativi falliti. Ho usato una mia scorta enorme di personaggi pregenerati, che ha portato a una scelta semi-casuale del party (i giocatori hanno sfogliato e pescato un po’ a casaccio, cambiando un solo gaglioffo tra quelli estratti). La cosa ha portato a qualche lamentela a fine sessione perché un personaggio in particolare ha visto pochissimo uso delle proprie capacità sulla scheda, nonostante il personaggio abbia avuto un ruolo molto attivo in gioco. Ho provato a spiegare al giocatore il mio punto di vista sull’argomento ma temo non siamo arrivati a una comprensione completa dei rispettivi punti di vista (purtroppo il tempo è stato tiranno). A parte questo, sono molto soddisfatto da una giocata “difficile”: l’avventura che avevo portato è molto personale e tocca cose a cui tengo molto e, all’inizio della sessione, ho iniziato a temere che lo fosse troppo e non sarei riuscito a lasciarmi andare tanto quanto volevo. Invece la sessione ha rapidamente preso vita propria e sono rimasto veramente impressionato da come si è svolta e come si è andata a risolvere. L’esito finale, con il gruppo che si appropria indebitamente della villa ma lascia ai contadini la loro casa, era uno di quelli che avevo immaginato come più probabili, ma non avevo minimamente visto il percorso con cui ci si è arrivati.

Infine, ho provato Biancaneve, che avevo buttato giù come bozza/filler tempo prima, senza avere mai il tempo di provare le cose per bene. Ammetto che mi aspettavo un gioco molto diverso, ma credo sia molto dipendente dal gruppo: nella mia testa Biancaneve era il gioco di Worms, con animaletti che esplodono e sparatorie assolutamente sopra le righe. Il gruppo, invece, l’ha trasformato in John Wick, con solo alcuni tiri sfortunati che hanno portato a esplosioni e caos. Il loro piano era perfetto e l’esecuzione ci è andata molto vicina. Sono rimasto un po’ deluso dallo scarso uso della caratteristica Strano e dai poteri che avrebbe dovuto conferire e mi sto chiedendo se valga la pena di tenerla (affinandola) o, piuttosto, di rimpiazzarla. Insomma, probabilmente arriveremo a una seconda edizione.

Fuori dai momenti di gioco, ho avuto una serie di conversazioni estremamente interessanti su temi più o meno tangenziali al gioco, che mi hanno fatto molto piacere. Sono molto curioso di vedere cosa emergerà dal modulo di feedback.

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Ottima atmosfera, a tutti e tre i tavoli a cui ho giocato siamo stati molto bene!

La mattina, anche stavolta, l’ho voluta dedicare a qualcosa molto fuori dalla mia zona di comfort e ho giocato Little Katy’s Tea Party. Molto particolare e senz’altro interessante, anche se non è del tutto nelle mie corde.
Si fonda su un presupposto molto forte (sacrificare il rapporto con Katy è l’unico modo di farla crescere libera dalle sue paure), che non sento di condividere fino in fondo, e ammetto di aver avuto la sensazione che fosse un po’ troppo didascalico riguardo questo principio.
Comunque, essendo la prima volta, credo di non averlo giocato al meglio: solo verso la fine ho realizzato come avrei potuto farlo. Magari un giorno riproverò.
In compenso il tavolo era molto affiatato, e abbiamo fatto crescere una Katy abbastanza sana e “realizzata”, tutto sommato. :slight_smile:

Nel primo pomeriggio ero master di Cairn, con un mio modulo, “Wendigo: la fame della foresta”. L’avevo scritto in origine per una multi-tavolo di Old School Essentials della mia associazione (l’hanno masterato altri, io ero malato). Quindi l’avevo provato una volta con D&D 5e, con buoni risultati, notando qualche difetto che mi ero sforzato di correggere. Alla FroggyCon ero stato incerto se portarlo di nuovo con D&D 5e oppure con Cairn; alla fine ho optato per quest’ultimo, che avrebbe reso più facile fare i personaggi insieme sul momento.
È stata davvero una bella giocata. Avevo 2 giocatori e 2 giocatrici, con dei modi di porsi molto diversi. Hanno da subito iniziato a parlarsi e ingranare bene tra loro. Il loro percorso e i tiri casuali mi hanno permesso di mettere in gioco tutte le fazioni (nani, gnoll ed elfi) e anche il misterioso spettro del laghetto ghiacciato, che nel playtest precedente non era saltato fuori.
Le migliorie che avevo introdotto nel modulo rispetto alla prima stesura hanno funzionato bene, sono soddisfatto.
Non ci sono stati grandi combattimenti, anche perché i giocatori, consapevoli della “fragilità” dei loro PG, sono stati (giustamente) molto prudenti. Ci sono state tante situazioni carine e dinamiche. Il Wendigo, invece, non si è fatto vedere, e questo ha un po’ deluso i giocatori (me lo hanno detto nel debriefing).
Sapevo che il modulo era troppo lungo, ma la giocata si è dovuta interrompere proprio al momento clou, l’inizio di un’audace incursione in territorio gnoll, mentre il sole iniziava a calare. Mannaggia!
Ho proposto di fare una seconda sessione online, e spero davvero che ci riusciremo.

Nel tardo pomeriggio ho finalmente provato Trollbabe, di cui avevo sentito parlare così bene. Con @ranocchio come GM (ma era la seconda volta che giocavamo insieme in presenza: la memoria ti tradisce, Froggy, c’era già stato Inquest ai caraibi, alla TPK :wink: ).
Posso dire che il gioco è promosso a pieni voti. Tra i “giochi story now” (se posso chiamarli così) è il mio preferito: mi è piaciuto molto più di The Pool; in particolare trovo geniale l’idea di far narrare (quantomeno all’inizio) i successi al GM e i fallimenti al giocatore.
Sono impaziente di giocarlo ancora, vorrei approfondire le sue meccaniche!
L’unica critica che mi sentirei di muovere a questo gioiello è la presenza di premesse così forti e specifiche circa il setting (appena lo conoscerò meglio, la prima cosa che farò sarà farne un hack in un’ambientazione completamente diversa - e sarà un atto d’amore).

Ci tengo a ringraziare @ranocchio e tutti quanti per questa bellissima opportunità, e anche per la compagnia: le chiacchierate attorno al pranzo e alla cena sono state davvero stimolanti.

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Ho lo stesso problema identico con Monsterhearts, per come l’autrice rappresenta la sessualità adolescenziale (il che è basato sulle sue esperienze, che sono diverse dalle mie), quindi ti capisco. Però lo considero comunque un ottimo gioco, a livello puramente di come funziona. Penso si possa separare il giudizio puramente estetico al giudizio sul gioco stesso come strumento, e capire che se qualcosa fa parte delle sue premesse fondamentali non è ambito effettivo di sviluppo durante il gioco: se decido di giocare a Monsterhearts decido di calarmi nella visione della sessualità adolescenziale di Avery Alder, altrimenti non ci gioco.

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Come ho già scritto nella chat telegram…

Egoisticamente sono dispiaciuto che il mio evento di Scraveller sia andato pressoché vuoto :frowning:

A parte questo piccolo e umano dispiacere sono però molto contento di aver giocato Bleak Spirit facilitato da @Viandante , gioco che mi è piaciuto nel suo distribuire a rotazione i ruoli del gioco (e notevole nel far emergere una storia) e Mythic Bastionland, dove abbiamo fatto una giocata imprevedibile e simpatica allo stesso tempo. Sono stato bene, e ho provato un paio di giochi nuovi ed interessanti.

Per finire, complimenti all’organizzazione!

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Ciao a tutti,
sono nuovo del forum e ho conosciuto questa realtà grazie allo scorso FroggyCon,
del quale ringrazio @ranocchio, @thekernelinyellow e gli altri partecipanti per la riuscita.

È stata la prima volta che partecipavo ad un evento di GDR,
è stata la prima volta in cui non conoscevo nessun compagno di tavolo,
ho giocato ad un gioco totalmente nuovo;
devo comunque constatare che la sorte mi ha arriso
ed ho dei bellissimi ricordi di quelle tre ore.

Mi permetto di condividere una mia riflessione,
non vuole essere una critica,
più una confidenza.

Mi sono seduto ad un tavolo a caso,
estraendo un personaggio a caso,
ho quindi partecipato ad un gioco che non mi aveva colpito nel programma
in una ambientazione che non mi entusiasmava,
ma a fine partita ho dovuto ammettere che mi ero divertito
e che Lorenzo è riuscito a gestire molto bene la partita.

Per essere chiari: sono il Baro della sessione di Rinascimento.
Lorenzo temo di essermi espresso male, ti chiedo scusa,
avevo capito che il Baro fosse un personaggio nuovo rispetto
alla Strega e al Gabelliere e volevo condividere le mie impressioni.

Provo a riassumerle, sperando di riuscire a spiegarmi meglio:
L’unica abilità del Baro (per come l’ho compresa) è quella di poter estrarre
un’arma anche se non figura nell’inventario.
Gli altri personaggi mi è sembrato avessero più abilità e più versatili,
questo mi ha indotto a dedurre che le classi fossero sbilanciate.
Se potessi rettificare la classe, valuterei questa abilità:
«Il Baro può estrarre dall’inventario qualsiasi comune oggetto piccolo
finché ha uno slot libero, es: una carta da gioco, un bicchiere, un coltello.»
In questo modo un baro può avere la “carta vincente” al momento giusto.

Ribadisco comunque che ho un bel ricordo e ritornerò sicuramente.
Grazie ancora.

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Mi unisco al coro di commenti positivi!

Al mattino ho avuto occasione di giocare The Pool the-pool per la prima volta, con @Bobo nel ruolo di master, nello scenario Base Aurora di cui aveva già parlato qui in Locanda. Una buona sessione, conclusasi con un suicidio e un’esplosione che ha squassato l’asteroide su cui ci trovavamo. Però il mio personaggio Emma ha chiesto scusa per avere fatto brillare svariati quintali di roccia :rofl:.

Al pomeriggio ho facilitato una sessione di The Fall of House Prosh, che mi dicono essere fortemente ispirato a Dune. (Riferimento che non ho colto, perché di Dune ho visto solo i trailer che mi ha sbattuto in faccia Facebook quando è uscito.) Questa sessione è quella che mi è piaciuta meno, un po’ perché avremmo potuto essere più precisi nell’inquadrare le scene, un po’ perché a volte ho avuto l’impressione che inseguissimo a tutti i costi i gettoni tirando per i capelli gli spunti con cui si guadagnano nella prima fase. Essere tutti alla prima esperienza con questo regolamento ha contribuito.

Di sera da programma avrei dovuto facilitare Fedora Noir, ma siccome è un regolamento per quattro ed eravamo in tre ho ripiegato su Nerves of Steel, per rimanere sul genere noir. Di entrambi ho già scritto su eclectica miscellanea, dove trovate l’uno e l’altro. Sventato un tentativo di concordare la trama prima di giocare :face_with_head_bandage:, ci siamo lanciati in una sessione con un incastro amoroso e un paio di omicidi. Il mio personaggio doveva essere la femme fatale, ma di fatale aveva poco, era solo una donna. Nel giocare mi è sembrato naturale eleggerla a mio personaggio perché era una chiara conseguenza delle premesse impostate nelle scene precedenti, però pensandoci a mente fredda mi sorge il sospetto che questa scelta abbia un po’ depotenziato i conflitti centrali per il regolamento. C’è anche da dire che il personaggio ideale sarebbe stato la prima vittima, uccisa proprio nella scena di apertura, ma questo posso vederlo chiaramente solo ora che so come è andata la sessione. Comunque al tavolo è stata una sessione positiva e tanto basta.

Bene anche la pizzata: il momento di convivialità ci vuole per fare quelle chiacchiere che non si riescono a infilare fra un turno e l’altro.

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Un messaggio è stato spostato in un nuovo argomento: Rinascimento 2e: giocare il Baro alla FroggyCon

Vorrei riportare la mia esperienza: ho giocato due sessioni ma scriverò solo della seconda per questioni di tempo. La partita a Cairn con Zully: bellissima. Mi sono divertito un sacco e ho visto come creare un point crawl urbano ben fatto! Ho aperto una discussione su un altro forum cercando feedback su questo bel modo di organizzare avventure. (Point Crawl urbano con tabella degli eventi)

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Ma allora abbiamo giocato insieme, @Jean_Luc_Picard ! Piacere vederti dal vivo.

è stato un piacere anche per me: ti immaginavo diverso, non so perchè…più sul nerd! :slight_smile:

ottima l’roganizzazione della con comunque: complimenti.

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Eh, però questa me la devi raccontare, sono troppo curioso! In un altro thread o anche in privato.

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Ho giocato due volte al mio Mille stelle nel cielo.

Al pomeriggio sessione a due. L’altro giocatore era già avvezzo ai principi della FroggyCon e abbiamo trovato subito un’intesa. Anche se il gioco al suo terzo playtest non è certo maturo ha comunque funzionato.

Al mattino abbiamo giocato in quattro, ed anche quella partita ha funzionato. Però c’è stato un aspetto che a posteriori mi sono reso conto essere problematico, e sul quale sarei dovuto intervenire in modo più deciso.
Due dei giocatori erano una coppia, un ragazzo e una ragazza, e lei non aveva mai giocato di ruolo, ed era anche piuttosto timida. Le ho assegnato il ruolo della stella, che nel mio gioco è chi imposta le scene e mette in scena le avversità e gli ostacoli che i personaggi affrontano.
Ogni volta che era il suo turno di parlare si rivolgeva al suo ragazzo, che le suggeriva cosa mettere in scena sussurrandole in modo che il resto del tavolo non sentisse. Chiaramente, anche se un po’ di timidezza è comprensibile, non possiamo davvero aver apprezzato il contributo alla partita della ragazza dato che era guidato, solo loro sanno in che percentuale, dal suo ragazzo.
Ho tentato di spiegare che il gioco di ruolo è un atto creativo, e che tutti ci saremmo dovuti esprimere in modo libero, ma evidentemente il concetto non è passato.

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